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Come promesso sui miei profili social, ho deciso di festeggiare il mio ingresso nella finale del Masterbook pubblicando, qui, gratuitamente, tutti gli elaborati che mi hanno permesso di superare ogni turno e arrivare all’atto conclusivo.

Cos’è il Masterbook?

pensieri dalla quarantenaSi tratta di un torneo di scrittura, amichevole, ideato e condotto da Edizioni Convalle – la casa editrice con la quale ho pubblicato i miei ultimi due libri – che al momento in cui scrivo questo contenuto sta vivendo la fase finale. I testi dei quattro finalisti sono stati consegnati e tra una settimana sarà svelato il nome del vincitore. Ci spero? Certo che sì. Però è importante sottolineare come non ci sia stata competizione tra i trenta autori partecipanti, anzi, almeno per quella che è stata la mia sensazione, posso dire che si è creato un clima di complicità per il quale tutti facevano il tifo per tutti. Proprio per questo mi viene da dire che l’organizzazione e lo spirito sono stati perfetti.

Non è certo mancata l’adrenalina, perché poi non si può negare che racconto dopo racconto il passaggio del turno è stata una gioia immensa: insomma, scrivere e vedere apprezzata da una giuria la tua penna è una sensazione bellissima.

Ma non andiamo oltre, nelle prossime settimane arriveranno altri articoli come questo e ci sarà modo di sviluppare le informazioni.

Masterbook: la lettera d’amore

 

Voglio iniziare con la lettera d’amore che mi ha permesso di approdare in semifinale. Il secondo turno (una sorta di quarti di finale) ci ha visti impegnati in un racconto “dentro il dipinto” e nella stesura di una lettera d’amore. Lettera che qui condivido con voi che siete passati a fare un giro sul mio sito.

Buona lettura:

 

Alla mia luna piena

Esse.

Esse come sentimento. Quello che provo ancora per te.

Esse come se deve essere una lettera d’amore, una sola, allora che sia la S.

Esse come scusa. Scusa amore se non sono stato in grado di capirti, di ascoltarti e di regalarti tutte le attenzioni che meritavi.

Esse come si fotta l’orgoglio. Così fragile davanti all’immensità del sentimento che lo travolge ogni volta che ripenso ai giorni che abbiamo trascorso insieme.

Esse come stelle. La cornice dove tutto è cominciato. Ricordi? Un bacio timido e infreddolito dalla brezza marina di una notte di metà agosto che non si può dimenticare. Non te l’ho mai detto, ma quella sera ho desiderato di poterti tenere tra le braccia per sempre. Ora maledico ogni giorno quella scia luminosa che tuffandosi in mare mi ha illuso di poterlo credere.

Esse come sono fatto così: sogno e credo nei sogni. E tu eri il mio desiderio più grande. Lo sei ancora.

Esse come sole che tramonta dentro di me ogni volta che ti penso. La nostalgia mi divora. Mi manchi. Ricominciamo?

Esse come so bene che non ho nessun diritto di chiedertelo e che non dovrei farlo. Le tue parole sono state chiare: non mi ami più. Sentirle uscire dalla tua bocca è stato doloroso. Truce.

Mi hanno fatto così male che come reazione ho pensato di odiarti. Ho cancellato dalla memoria tutti i baci, tutte le carezze e tutta la felicità che ci apparteneva.

Almeno credevo.

Invece giorno dopo giorno, quella reminiscenza ha scavato nel muro eretto dal dolore e si è aperta un varco. È riuscita a evadere dalla prigionia dell’orgoglio ed è arrivata fino a qui, fino a questa lettera. Fino a queste parole, le ultime, con cui ti chiedo di provare ad aggrapparti a quei ricordi. Immaginali come un film: guardali e ascolta l’effetto che fanno.

Esse come se sarai indifferente, allora prosegui per la tua strada. Sii felice. Se invece toccheranno ciò che risiede dentro di te, voltati da questa parte.

Esse come sarò lì ad aspettarti.

Esse come sincerità. Non posso giurarti che mi troverai cambiato, commetterei un altro errore. Mi troverai innamorato e pronto a custodire il bene più prezioso della mia vita. Tu.

Esse come senza troppi giri di parole. Senza intingere questo foglio nel miele.

Esse come sarai sempre la mia luna piena.

Esse come scrivere lettere d’amore. Abitudine che non mi appartiene.

Esse come stupire. Quello che confido di fare con queste parole dettate dal cuore.

Esse come speranza.

Esse come spiaggia. L’ultima.

Esse come stupido.

Esse come solo.

Esse come solo tu. 

Il tuo lupo mannaro

 

© Stefano Buzzi – Tutti i diritti riservati